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AUTOSTRADA A14 BOLOGNA TARANTO - Ampliamento alla 3A corsia nel tratto compreso tra Cattolica e Porto Sant’Elpidio - MONITORAGGIO AMBIENTALE - REGIONE MARCHE

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IL PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE

 

Aspetti generali, finalità e requisiti del Piano di Monitoraggio

Il Piano Integrato di Monitoraggio Ambientale (PMA) di ciascun lotto è stato redatto e strutturato sulla base delle indicazioni presenti nei relativi Decreti VIA.

Il monitoraggio ambientale è strutturato in tre fasi  operative:

• Ante Operam: un anno di monitoraggio prima dell’inizio dei lavori di realizzazione dell’opera;

• Corso d’Opera: monitoraggio per tutta la durata ddi realizzazione dell’opera;

• Post Operam: al termine dei lavori programmata all’interno del primo anno di esercizio dell’opera in progetto.

 

Il Piano Integrato di Monitoraggio Ambientale si prefigge gli obiettivi di operare un’azione di controllo sul territorio al fine di valutare gli effetti della costruzione delle opere autostradali fino alla loro entrata in esercizio, nonché l’efficacia delle opere di mitigazione.

Le attività di monitoraggio sono state programmate anche tenendo conto delle informazioni presenti negli  Studi di Impatto Ambientale (SIA) dei progetti in esame, nell’ambito del quale è stata condotta un’analisi dettagliata di tutte le componenti ambientali potenzialmente impattate dai lavori di realizzazione dell’intervento in oggetto.

Il Piano di Monitoraggio risulta pertanto articolato su due settori ambientali principali: antropico e idrico.

 

Settore Antropico

Dato l’elevato grado di urbanizzazione dell’area interessata e il tipo di lavorazioni previste per la cantierizzazione e la realizzazione del progetto, quali la realizzazione di rilevati, il deposito temporaneo di materiale, lo scavo e l’infissione di pali, oltre al passaggio di mezzi pesanti lungo la viabilità di servizio e di cantiere, risulta particolarmente sensibile e vulnerabile il settore ambientale più strettamente legato alla sfera antropica, in particolare la qualità dell’aria e il clima acustico e vibrazionale, quest’ultimo inteso sia come disturbo alle persone, sia come danno alle strutture. E’ stata quindi definita e strutturata una rete di monitoraggio ambientale dedicata ai suddetti aspetti e suddivisa nelle seguenti componenti ambientali: Atmosfera, Rumore e Vibrazioni.

 

Settore Idrico

Gli interventi previsti in corrispondenza di ponti, viadotti e attraversamenti fluviali, con la realizzazione di opere in alveo, quali sistemazioni spondali, guadi provvisori e ampliamento di pile e spalle, richiedono una particolare attenzione al controllo e al monitoraggio dei corsi d’acqua, con particolare attenzione agli aspetti di qualità delle acque e degli ecosistemi fluviali, vista anche la presenza di vegetazione ripariale di un certo interesse. Il controllo viene inoltre esteso ai bacini sperimentali di fitodepurazione previsti lungo il tracciato autostradale. All’interno del Piano di Monitoraggio Ambientale è stata quindi prevista la componente ambientale legata a tali aspetti, denominata nel seguito Acque Superficiali ed Ecosistemi Fluviali.

La presenza nel progetto di opere in sotterraneo, quali gallerie, scavi, trincee e paratie di una certa rilevanza, opere in grado di alterare il regime di flusso idrico sotterraneo, unitamente al rischio di alterazione qualitativa delle acque sotterranee, legato alla presenza di cantieri in aree con vulnerabilità medio - alta della falda, ha reso necessario l’inserimento all’interno del PMA anche della componente Acque Sotterranee.

 

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