IL MONITORAGGIO
DELLE ACQUE SUPERFICIALI Corpi idrici interessati dal Lotto 6B I principali fiumi della zona attraversano il territorio da ovest ad est con drenaggio orientale ed andamento circa parallelo tra loro. Le valli, strette e profonde nel tratto appenninico, divengono più aperte nel tratto subappenninico. Tutti i corsi d’acqua presentano un regime torrentizio (con periodi di piena e di magra) a causa principalmente delle condizioni climatiche e della natura degli acquiferi. I corsi d’acqua delle Marche, in genere, sono caratterizzati da un continuo approfondimento del loro alveo; questa tendenza ha avuto inizio assai recentemente e sembra essere collegata anche a fattori antropici, quali edificazione di sbarramenti lungo i fiumi, uso del suolo ed estrazione di inerti in alveo. Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, in prossimità delle aste fluviali si ritrovano le poche aree ancora caratterizzate da vegetazione naturale e semi-naturale. Le sezioni di controllo relative alla componente “Acque Superficiali”, sono state posizionate sui corsi d’acqua significativi in prossimità delle aree di cantiere ed in prossimità delle lavorazioni principali che potrebbero alterare le caratteristiche qualitative degli stessi corsi d’acqua. Di seguito sono sinteticamente descritte le zone interessate dagli interventi e le lavorazioni potenzialmente interferenti con le acque superficiali e che saranno oggetto di monitoraggio ambientale; partendo dallo svincolo di Ancona nord si incontrano le aree elencate nel seguito. Torrente Aspio Il tracciato autostradale nel tratto di interesse interseca il torrente Aspio in corrispondenza delle progressive Km 231+400 e Km 240+000; il bacino idrografico sotteso dalla sezione che interseca il tracciato autostradale alla progressiva Km 240+000, ha una superficie di 163 Km2 e una quota media di 119 m s.l.m. la lunghezza dell’asta principale è di 21 Km. Per quanto riguarda il viadotto Aspio III (progr. Km 240+000) si tratta di viadotto con carreggiata predisposta, che sarà interessato dall’adeguamento del cordolo per l’installazione delle barriere antifoniche in carreggiata sud. L’intervento non interferisce con le sottostrutture dell’opera (pile e fondazioni), per cui non saranno infatti realizzati interventi in alveo. In prossimità del corso d’acqua è prevista la predisposizione di piste di cantiere per l’accesso alle aree di lavorazione e di cantiere, con l’eventuale realizzazione di un guado provvisorio. Sul t. Aspio si prevedono due sezioni di controllo ubicate rispettivamente a monte ed a valle dell’area oggetto degli interventi di adeguamento del viadotto Aspio III. Data la tipologia degli interventi in progetto, che non riguardano l’alveo fluviale, si riduce il rischio di interferenza diretta delle lavorazioni con il corso d’acqua; le indagini previste sul t. Aspio saranno quindi finalizzate principalmente all’individuazione di modifiche e variazioni delle caratteristiche globali di qualità ecologica del corso d’acqua tramite la determinazione dei seguenti indici, Indice Biotico Esteso (IBE) e Indice di Funzionalità Fluviale (IFF). Fiume Musone Il fiume Musone nasce dal Monte Mazzolare con il nome di Fosso di Valdiola, che conserva fino alla cascina Valle Biondo, e sfocia nell’Adriatico tra Villa Fiume Mare e Villa; ha due affluenti di sinistra, l’Aspio e il fosso Vallato e un affluente di destra, il torrente Fiumicello. Il fiume sfocia nell’Adriatico a sud del Monte Conero percorrendo circa 72 km. Il suo bacino idrografico si sviluppa tra le due dorsali carbonatiche di Cingoli e del monte Conero. L’alimentazione da parte delle piogge è estremamente limitata poiché l’apporto meteorico viene trattenuto in gran parte dalla copertura limoso-argillosa dei terreni; anche gli apporti sorgentizi sono deboli ed il volume di scorrimento è condizionato da opere di sbarramento (diga Castreccioni). Il corso d’acqua viene interessato dal tracciato in corrispondenza della progressiva Km 241+400. Complessivamente il bacino idrografico ha un’estensione di 642 Km2, mentre il bacino sotteso dalla sezione che interseca il tracciato autostradale ha una superficie di 470 Km2 e una quota media di 278 m s.l.m.; la lunghezza dell’asta principale è di 63 Km. In corrispondenza del viadotto Musone (progr. Km 241+400) è previsto un ampliamento di 3,20 m su entrambe le carreggiate per l’inserimento della corsia di emergenza. L’intervento di ampliamento prevede le seguenti lavorazioni: predisposizione delle piste di cantiere ed eventuale realizzazione di un guado provvisorio per l’attraversamento del torrente; realizzazione delle fondazioni indirette (pali di grande diametro), realizzazione delle eventuali opere provvisionali per il sostegno degli scavi, scavi di fondazione, realizzazione dei plinti di fondazione, realizzazione delle opere in elevazione (pile e impalcato) ed infine gli eventuali interventi di sistemazione e difesa delle sponde. Sul f. Musone si prevedono due sezioni di controllo ubicate rispettivamente una a monte ed una a valle dell’area oggetto degli interventi. Fiume Potenza Il fiume Potenza nasce alle pendici del Monte Vermenone (1.364 m s.l.m.) e sfocia a Porto Recanati. È costeggiato dalla SS 77 che collega la costa con Macerata. Il corso d’acqua viene interessato dal tracciato in corrispondenza della progressiva Km 247+700. Il bacino idrografico sotteso dalla sezione che interseca il tracciato autostradale ha una superficie di 751 Km2 e una quota media di 430 m s.l.m.; la lunghezza dell’asta principale è di 87 Km. In corrispondenza del viadotto Potenza (progr. Km 247+600) è previsto un ampliamento di 3.20 m su entrambe le carreggiate per l’inserimento della corsia di emergenza. L’intervento di ampliamento prevede le seguenti lavorazioni: predisposizione delle piste di cantiere ed eventuale realizzazione di un guado provvisorio per l’attraversamento del torrente; realizzazione delle fondazioni indirette (pali di grande diametro), realizzazione delle eventuali opere provvisionali per il sostegno degli scavi, scavi di fondazione, realizzazione dei plinti di fondazione, realizzazione delle opere in elevazione (pile e impalcato) ed infine gli eventuali interventi di sistemazione e difesa delle sponde. Sul Potenza si prevedono due sezioni di controllo ubicate rispettivamente a monte e a valle dell’area oggetto degli interventi. Fiume Chienti Il fiume Chienti nasce sulla catena appenninica in corrispondenza del Monte Le Macchie, posto quasi al confine fra le Marche e l'Umbria. Dopo una prima parte alquanto tortuosa, il fiume s'incunea nella pianura maceratese dove riceve i suoi principali affluenti: il torrente Fiastra e il torrente Ete Morto. Al termine di un percorso di complessivi 91 Km, il fiume si getta nell'Adriatico dopo aver segnato il confine naturale fra le province di Macerata e di Ascoli Piceno, tra i comuni di Civitanova Marche, Sant'Elpidio a Mare e Porto Sant'Elpidio. Il corso d’acqua viene interessato dal tracciato in corrispondenza della progressiva Km 263+500. Il bacino idrografico sotteso dalla sezione che interseca il tracciato autostradale ha una superficie di 1.089 Km2 e una quota media di 510 m s.l.m.; la lunghezza dell’asta principale è di 89 Km. In corrispondenza del viadotto Chienti (progr. Km 263+500) è previsto un ampliamento di 3,20 m su entrambe le carreggiate per l’inserimento della corsia di emergenza. L’intervento di ampliamento prevede le seguenti lavorazioni: predisposizione delle piste di cantiere ed eventuale realizzazione di un guado provvisorio per l’attraversamento del torrente; realizzazione delle fondazioni indirette (pali di grande diametro), realizzazione delle eventuali opere provvisionali per il sostegno degli scavi, scavi di fondazione, realizzazione dei plinti di fondazione, realizzazione delle opere in elevazione (pile e impalcato) ed infine gli eventuali interventi di sistemazione e difesa delle sponde. Sul Chienti si prevedono due sezioni di controllo ubicate rispettivamente una a monte ed una a valle dell’area oggetto degli interventi. Fiume Tenna Il fiume Tenna, l’ottavo fiume marchigiano, nasce dalle pendici del Monte Priora alla quota di 1.178 m s.l.m, nella dorsale dei Sibillini, e sfocia poco a sud di Porto Sant’Elpidio. Il suo alveo principale, localizzato in prossimità del confine tra la provincia di Macerata e quella di Ascoli Piceno, misura 62 km, con una forte pendenza media (1,89%) che favorisce l’erosione e l’alluvionamento delle valli. Il bacino imbrifero, che copre un’area di 487 km2 con una altitudine media di 554 m s.l.m, è stretto e con pochissimi affluenti. Lungo il corso d’acqua è stato creato il lago artificiale di San Ruffino la cui capacità è di quasi 14,5 milioni di m3. Il fiume ha un regime torrentizio. In sponda sinistra del fiume Tenna è prevista la realizzazione del nuovo svincolo di Porto S. Elpidio (progr. Km 270+500). In prossimità del nuovo svincolo è previsto l’impianto di un cantiere che servirà per la realizzazione dell’ampliamento autostradale e della galleria Corva. È inoltre previsto l’adeguamento del viadotto Tenna, che verrà realizzato nell’ambito dell’ampliamento alla terza corsia del tratto Porto Sant’Elpidio Pedaso. Complessivamente sul Tenna si prevedono due sezioni di controllo ubicate rispettivamente a monte e a valle dell’area oggetto degli interventi. |